Gioia

La lunga giornata di lavoro l’aveva addormentata di un sonno buio, uno di quelli vuoti che non conoscono messaggi ne’ desideri. Era emersa da quello stato di incoscienza perché qualcosa dentro di Lei l’aveva di colpo spinta verso l’alto dandole una gran botta sul cuore.
Le servirono alcuni secondi per tornare in se’. “Son morta? Son viva? Chi sono?” Non vi fu risposta ad alcuna di queste domande. Si prese allora qualche altro secondo per frugare nella sua mente e cercare di trovare qualche certezza mentre tentava di alzarsi, ma niente.
Quel nulla la spaventò così tanto che una scarica di adrenalina iniziò a farla tremare tutta. Ascoltò il suo tremito sperando portasse chiarezza ai pensieri. Nessun pensiero ancora, però sentì che nel suo corpo una serena felicità’ aveva preso il posto del tremito.
“Perché sono così felice?”
Le pareva che una gioia nuova avesse invaso ogni sua cellula. Un senso di soddisfazione nato fuori dall’ordinario aveva occupato ogni suo interstizio libero.
“Bene se sono felice son viva!”, almeno una domanda aveva avuto risposta!
“La botta al cuore”, si disse, “forse non è stata altro che il venire al mondo di questa strana felicità”.
“Ahh penso anche!” pensò.
“ Ma perché sono così felice?”
Fu il cuore a risponderle dicendole che la causa di tanta serenità era stata quella scelta. Una decisione sulla sua vita presa nei giorni addietro che non era nata dal bisogno o dall’occorrenza, no era nata dal semplice voler fare perché era da farsi; perché in quella scelta la sua vita le avrebbe aderito addosso come un tubino stretto segnando le sue forme.
Pensò che questa fosse la prima decisione libera della sua vita, l’unica, fino ad allora, capace di spingere la propria esistenza là dove Lei voleva.
Un tassello verso il giusto.
Ecco ora le era tornato alla mente anche il suo nome e con lui tutto il suo vivere.
Finì di sollevarsi e andò in cucina a prepararsi un panino.