San Pietroburgo 5

Pagine di viaggio. Giorno 6. Sei freddo, freddo! Io e te dobbiamo parlare! Per me , qui, a – 7 sei un compagno di viaggio, a – 10 sei ancora un amico, a – 13 diventi un nemico, a – 19 ti trasformi in un killer. Devi sapere che a – 13 se io apro la bocca per ridere, tu mi entri dentro ed io, tramite te, sento come e’ fatta la mia trachea, poi riconosco i miei bronchi ed infine i polmoni; ma poi tu mi bruci da dentro ed io non riesco a fermare l’incendio e mi piego. A – 13 mi costringi a non ridere! Ora capisco perche’ la faccia dei russi raramente si apre alle risa. A – 19 quello che hai gia’ fatto ai miei bronchi lo fai alle narici, ma io non posso non respirare e cosi’ mi obblighi a girare per la citta’ con una sciarpa pressata sul naso dalla mia mano come se la gente intorno a me avesse la peste. Sai ti ho gia’ conosciuto freddo in questo modo, ma assieme alla luce del Colorado che non ti rendeva a me tanto nemico. Allora corri ai ripari e fai qualcosa per me. Per ingraziarti ti racconto di ieri. Sono entrata a visitare la cattedrale di San Nicola. E’ la cattedrale dei marinai, vicino al porto; per questo nell’era sovietica non e’ stata distrutta e forse per questo di fuori e’ azzurra. C’era la messa alla maniera dei Russi e una incredibile melodia risuonava al suo interno. La melodia ha spento il tuo incendio dentro di me e poi ha acceso una grande armonia nel mio cuore. Sono diventata un tutt’uno con le sue pareti dorate ed ho perso il senso del tempo. Allora il mio pensiero e’ volato via libero fino a posarsi sui miei amici, quei marinai e gran lavoratori che in Italia in questo momento fanno fatica; allora io ho fatto alla maniera di qui. Per ognuno che porta un nome russo ne ho preso il nome, l’ho messo al genitivo e l’ho scritto sopra un biglietto. Il prete ha poi letto ogni nome ed ha consacrato tutta quell’armonia ai miei amici secondo quanto io avevo chiesto per loro in cuor mio. Credo che qui io tornero’ tra qualche giorno a Natale. Dimmi freddo ti ho convinto a tornare mio amico?