San Pietroburgo 8

Pagine di viaggio. Giorno 10. – 26! Fin li e’ scesa la colonnina oggi. Ora e’ freddo anche per i Russi! Si chiudono le scuole, si chiudono gli uffici; le gonne spariscono e appaiono le pellicce. Tra -13 e -26 c’e’ un universo di mezzo. A -26 e’ come se il freddo fosse una pellicola che ti si adagia sui vestiti. Tu la senti ovunque e all’inizio e’ perfino piacevole perche’ distingui la tua parte calda dalla pellicola, ma con il tempo, e mica poi tanto, la pellicola diventa uno strato sempre piu’ spesso che si mangia la giacca e poi il golf, la magliatta finche’ nulla lo separa da te…e tu allora sei morta. L’unica possibitita’ e’ tenere la pellicola di freddo il piu’ superficiale possibile e lontano dal corpo. In Italia si dice che ossigeno e acqua non lo si nega a nessuno; qui si dice che ossigeno, acqua ed un posto caldo non va negato a nessuno. Ecco perche’ i russi bevono il the! Ho scoperto essere queste le doti del the: primo ti toglie dall’aria quel tanto che basta al tuo corpo per recuperare centimetri nella battaglia col freddo; secondo mandi giu’ del liquido caldo che spegne l’incendio che l’aria innesta nei bronchi se respirata senza alcun filtro; terzo sorseggi mille sapori in uno perche’ la fantasia dei russi in fatto di the e’ infinita; quarto e’ un occasione di fare due chiacchiere e tornare a sorridere. Qui non esistono caffetterie, ma la citta’ e’ piena di ” theerie”. Ora siccome e’ tanto freddo ho passato il mio tempo al museo d’arte russa. Dalle icone del trecento all’ Avanguardia del novecento…che viaggio! Ma e’ il novecento che e’ apparso inaspettato. Mentre mi godevo con gli occhi quelle opere d’arte, ho visto strani movimenti tra le donne sovietiche; si perche’ qui ci sono le donne Russe, quelle bellissime donne che ammagliano molti dei nostri uomini, per intenderci, e poi ci sono le donne Sovietiche; vecchie, vecchissime signore che qui tutti temono; basta un loro sguardo e la Russia ubbidisce e pure di corsa. Degli uomini invece c’e’ ne di un tipo solo; mi sa che gli uomini Sovietici son gia’ tutti morti. Orbene queste signore, che normalmente sono tutte guardiane, hanno iniziato a chiudere a mezzo le porte delle sale del museo; ma io che ho imparato a conoscerle, mi sono portata in posizione tale per cui non potevano tagliarmi fuori dal percorso obbligato e cosi mi sono goduta tutte le sale del novecento. Ad un certo punto sento stak la prima porta si chiude ed una sovietica mi si accoda, stak la seconda porta e la seconda sovietica, stak la terza….ho chiuso il museo da pifferaio magico con venti sovietiche dietro alle spalle che mi incitavano il passo se per caso mi fermavo estasiata. Che scena! Alle 18.03 hanno iniziato a chiudersi a meta’ le porte alle 18.15 le donne Sovietiche avevano svuotato il museo da 5.000 persone e sopratutto avevano restituito 5. 000 giacche, tranne una la mia che ho indossato assieme alle loro.