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Il corso regata

C’è movimento in Orza Minore, oggi oltre ai corsi base e di perfezionamento, oltre alle squadre agonistiche ed oltre ai noleggi di cabinati e derive si esce in acqua anche con il corso regata. E’ un corso di perfezionamento, ma anche di iniziazione così tutte le persone hanno di che’ imparare. Lodo e’ uno dei migliori istruttori. E’ tecnico, ha occhio ed e’ esperto nell’insegnamento cosi’ ti rende facile l’apprendimento. In piu’ possiede una gentilezza e una calma innata che e’ uno spasso ascoltarlo sia a terra che in acqua. La giornata e’ perfetta, anzi spettacolare. Sono circa le dieci, siamo già tutti intenti ad armare le barche perché la fuori il Tivano, vento del nord, ci sta chiamando. Gli undici cabinati sono pieni di vita e di vele, sono barche chiassose perche’ e’ il momento in cui gli equipaggi si ritrovano oppure si incontrano per la prima volta ed il porto si anima di voci umane. Il grande vociare viene interrotto dalla voce del Doc.: “ Ragazzi guardate sta per avvenire.” Il porto di colpo si ferma e tace. Tutti gli occhi guardano nella direzione del dito di Raffa. E’ uno spettacolo raro; due cigni si stanno unendo col loro linguaggio d’amore che finisce con i due colli a cuore. Alla vista di quella forma elegante e tenera l’umano reagisce con un ooohhh che esce dal cuore ed il porto di S. Cecilia diventa la cassa di risonanza di quella danza d’amore. I cigni si staccano, ma le voci sono ancora sospese finche’ qualcuno dice: “ok passategli una sigaretta “. Riprendiamo ad armare le barche ridendo per l’immagine umana che ognuno si forma dentro di se’ pensando ai finali delle proprie danze d’amore. Ma eccoci in acqua il vento passa da normale a nullo a impetuoso. Noi ci occupiamo delle partenze, perché’ chi parte bene, la regata l’ha in parte già vinta. Ci alleniamo a capire se la linea e’ dritta e dove conviene partire. Zona 1 o 2 o 3 ; ci alleniamo a posizionarci per bene impedendo agli altri equipaggi di chiuderci fuori. Controlliamo i ritardi e gli arretramenti. Ci alleniamo a far reagire gli scafi in acque ristrette. Il vento monta sempre di piu’ e la giornata volge al calare. “A casa” ci urlano dal gommone. E’ come mollare la lepre davanti ai cani ora siamo liberi di goderci il vento ed i rafficoni sentendo gli scafi sbandare sotto ai sederi. Non siamo piu’ ingaggiati nelle partenze ora siamo soli nel vento. Prendiamo una mano e ci godiamo quel vento arrabbiato, la fatica lascia spazio al puro divertimento. Domani ci aspetta una giornata di conduzione e spin. Domani saranno nostre le virate con il rollio, l’uso del timone sotto raffica, issate e ammainate da sopravento e sottovento, quadrate e strallate, ma ora lasciatemi godere la mia bolina sotto Tivano arrabbiato e rafficato perché mi sta regalando estasi pura!