Attrazione

Ecco succedeva di nuovo. Momento terribile. Tomba della tranquillita’. Annuncitore di schiavitu’. Quante volte si era incoronato imperatore della sua vita? Lo odiava. No, lo desiderava. No, lo odiava. Solo poteva cio’ che null’altro riusciva. Si presentava sotto mille forme, ma Lei lo sapeva sempre uguale. Attimo di natura eterna. Unico dio della sua vita. L’aveva obbligata a girarsi. Le aveva imposto una stretta di mano. Aveva fatto propria una parola mal data. Era stato dentro a uno sguardo. Aveva abitato un sorriso; ora ancora possedeva due occhi sopra una scala a levarle la testa. Tiranno, odioso tiranno. Albero della conoscenza. La nuova battaglia tra schiavi era iniziata. Non di nuovo, no. No, non smettere mai. Non di nuovo, no. Ma l’attimo aveva ancora una volta inciso la sua carne; non c’era ritorno. Quanti segni portava? Quanti segni l’avrebbero ancora marcata? Questo non era diverso dagli altri. Un rinculo nello stomaco, oracolo veggente del futuro monotamente noto eppur sorprendentemente da scoprire. Ora toccava semplicemente trasformare in vita quell’ imperativo binomio. A volte accadeva, a volte no. Ma il sigillo sempre ne usciva trionfatore. Ecco succedeva di nuovo.