Sorrisi

La vetrata fissa, la seduta continua tra i pilastri, due tavolini, due sedie frontali, un wifi. Sui tavolini quattro computer che litigano lo spazio con libri, piatti, tazze e bicchieri. Sulla panca due uomini, sulle sedie due donne. Due a due. In mezzo il vuoto. Questo e’ il centro del mondo. Qui avviene tutto. Contemporaneamente. A sinistra le spremute ascoltano quello che sembra essere un incontro di lavoro. Le possibili scelte, la loro convenieza occupano lo spazio tra le due bocche. I sospesi seguono le strategie. A turno le idee vengono messe sul piatto, accolte o eliminate come bocconi assaggiati. Universi che si incontrano o scontrano. Viaggi paralleli verso la meta comune. Sopra al tavolino il gran parlare satura l’aria. Un movimento di andata e ritorno. Frenesia di idee. A destra lui la guarda e si sospende. Non riesce a fare altro. Un minuto, due minuti, tre. Il tempo va ma gli occhi si fermano negli occhi. E lei anche. Un doppio sguardo timido e saldo dato e restituito. Incredulo e ancora timido. Lui alza la mano e le accarezza la guancia. Trema e non pronuncia parola. Le sue dita sono fragili pennelli che abbozzano pensieri. Lei e’ immobile e ancora non gira parola. Si sorridono. Silenzio. L’emozione inzuppa l’aria ed il respiro inciampa. I toast freddi stanno sul tavolino obliati. I computers pure. Il silenzio avvolge lo sguardo sospeso mentre due dita continuano ad accarezzale il viso.
Tutto intorno i libri guardano sicuri.
Loro sanno.