San Pietroburgo 9

Pagine di viaggio. Giorno 12. Sono giorni interi che mi guardo intorno perche’ c’e’ qualcosa che non torna al mio occhio. E’ questione di familiari proporzioni; quando mancano l’occhio mette in allerta la mente perche’ verifichi. Guardo in continuazione per cercare di capire cosa manchi al mio occhio. Alla messa di Natale, si perche’ qui ieri era Natale, ho visto. Mancano gli uomini! Si’ in Russia, la popolazione sopra i quarant’anni e’ per quattro quinti una donna. Allora oggi ho chiacchierato un poco con Natasha, la mia insegnate: Nathasha, ma dove sono gli uomini in Russia? Sarah c’e’ stata la guerra. Nathasha quale guerra? La prima guerra mondiale…ma Nathasha e’ passato piu’ di un secolo…Sarah poi c’e’ stata la seconda guerra mondiale e poi l’Afganistan. I nostri uomini sono morti. Tu sei sposata Natasha? Sono vedova. L’hai perso in guerra? No e’ morto in un incidente d’auto. Poi ho chiesto ad Irina il medico che mi ospita. Irina ma dove sono gli uomini Russi? Sarah gli uomini Russi muoiono, non vivono molto. Mio marito e’ morto, i miei amici sono morti. Mi gira le spalle per andarsene, ma poi ci ripensa si gira, si impettisce, e mi dice: “la Russia e’ una nazione di donne”! Io allora penso a tutti i volti che ho visto passare in questi giorni. Volti bellissimi, di un eleganza e raffinatezza rare. Volti di tutte le eta’. Le donne russe non appassiscono diventano regali. Anche a queste temperature estreme non perdono la loro femminilita’. Portano il capo coperto, raramente si vedono i capelli, e allora mettono in risalto la gentilezza dei loro tratti con un trucco sapiente. Sono alte e snelle e portano lunghe pellicce, dai colli alti e dai grandi cappelli, che muovono in giro con rara grazia. Mantengono negli occhi una grande dolcezza che nasconde la forza che invece hanno. Non hanno bisogno di affermare nulla. Non so se e’ perche’ lo hanno gia’ fatto oppure ancora lo devono fare. Non posso che inchinarmi alla loro potente ed estremamente femminile bellezza.