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La porta

Come molla che carica allungo al limitare tremulante.
Non e’ tempo, ma qual’e’ il tempo?
Lo voglio.
Lamento le forme andate e temo la nera impronta.
Lontana la soglia va.

Infinito

Nutrimi di infinito e saro’ tua.

Passione

L’occhio sfiora il lenzuolo blu ramato a bianco. Tra le sue pieghe vive nascosta l’improvvisa sensazione di quel corpo nudo che sfama la carne non paga. I piedi affondano nella pozza bagnata dalla sorgente di ogni voluttà. E’ un ricordo che spinge all’abisso e non c’è fune. Ancora.

Accidia

Interminabili secondi mancanti di intenzione ed azione sono i giorni spesi senza vita. Le mie forme si fanno piatte e insensibili al respiro. In questa immobilità mi appari, cubo potente e vincitore mentre come un dado primordiale riempi la mia carne. Così ti imparo vita.

Attrazione

Non esisteva ai suoi occhi. Poi sentì calore. Era la carne maschia d’improvviso infiammata da un ricciolo. Lei si girò a scaldarsi, ma si attizzò. L’assenza divenne, così, ingombrante presenza che riempiva parole e sguardi. Ora bisognava vivere.

Intimità

Ho scoperto che il tempo pesa. Tra mille attimi vissuti, alcuni hanno gravità diversa perche’, seppur normali, escono dall’ordinario e regalano sintonia che unisce indissolubilmente. Come due orologi, nel tempo di una chiacchiera, collimiamo là dove solo madre e figlio sanno perdersi nel profondo dell’amore.

Illusione

Rimani illusone a disegnare le forme umane. Temo il momento certo in cui ti sfilacci e mi lasci vedere i loro massimo valore. Amica mi sei quando ricami merletti di carne per i miei occhi assetati. Mi acquieto bevendo il tuo liquido apocrifo. Istante raro di pace condizionata.

Raffa

La tua carne maschia ti si stringe intorno e ti toglie il respiro. Tu chiami libertà ciò che ai miei occhi e’ limite mentre muori asfissiato. Io vedo la tua pelle ingabbiarti nella banalità del virile. Dentro di te un mondo infinito muore sbattendoti addosso. Ragazzo non uomo prendi le tue viscere, regalale al cuore e poi vivi. Allora bello sarà l’averti accanto.

Colli

Colli di dame agghindati

Desiderio

La giovane voce è urlata, ma si schianta impotente la dove il suo suono non è conosciuto. Una ferita profonda dilania il cuore di chi ha sognato futuri diversi. Ma nulla io posso.