Amici di università

Ed eccomi a Barcelona!
Sono atterrata in un ricordo. Uno dei piu’ cari che conservo: il tempo dell’Erasmus.
Oggi e’ cosa normale passare un anno di universita’ all’estero, ma il mio anno ne e’ stato pioniere: il secondo gruppo in assoluto a partire con tanto di borsa di studio a coprire tutte le spese.
Perche’ questa citta’? Potrei dire perche’ qui c’era una delle scuole di architettura piu’ vitali del momento oppure perche’ era una citta’ incredibile, ma in reata’ i motivi sono piu’ banali: perche’ qui si parla spagnolo, ( anche se poi ho scoperto che invece si parla catalano), perche’ e’ vicina a Tarragona e perche’ mi hanno presa!
Partita io, a cascata ci sono passati tutti i compagni piu’ cari, tanto che Barcelona e’ diventata il nostro comune denominatore assieme agli anni spesi tra libri, rilievi e progetti.
Cosi’ abbiamo deciso di tornare tutti assieme a darle una sbirciatina, come si fa con una cara amica che non ha segreti per te, ma che non vedi da anni e sei curioso di sapere cos’e’ diventata o com’e’ cambiata.
Il reata’ anche noi amici non ci vedevamo da un po’, cosi’ la visita si e’ trasformata da ricordo in attualita’. Barcelona e’ diventata lo scenario del noi adulti, del noi risolti; non piu’ pendenti dal futuro prossimo, ma proprietari del presente fatto di carriere, famiglia, vita filtrata da cio’ che e’ stato.
E’ con questi occhi che abbiamo girato la citta’; sempre con il naso all’in su’ per scoprire come il tempo ha trattato quella finestra, quel muro ritorto o quell’aggetto che tanto ci aveva esaltato negli anni della sua, e della nostra, giovinezza.
E lei e’ come noi. Consolidata dal tempo, migliorata per il nuovo venuto, con un po’ di rughe per cio’ che fatica ad inserirsi nell’oggi. Diversa, ma in fondo sempre se stessa. Modernista, contemporanea ed antica, con una luce brillante ed il cielo color blu cobalto.
L’abbiamo morsa a pezzetti, perche’ non avevamo necessita’ di conquistarla. Lei era gia’ nostra.
Una visita all’ospedale S. Pau, ai tempi ospedale funzionante impenetrabile, oggi esempio di Architettura modernista catalana non meno degna delle opere di Gaudi’; una visita al museo nazionale d’arte catalana che nessuno di noi aveva mai visto, chissa’ come mai; una passeggiata tra le nuove architetture che hanno saziato gli occhi ormai esperti di forme; e poi i nostri luoghi preferiti, a volte intatti, a volte usurati, a volte scomparsi.
E’ stato bello rincontrarti Bella Signora sempre aperta al nuovo che viene senza rimpianti ed e’ stato bello rincontrarvi Amici del Cuore, diversi, ma uguali.
Siete diventati la miglior espressione del vostro futuro di gioventu’.