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La nuova stagione della squadra agonistica Bug

Sabato la nostra squadra agonistica Bug è tornata in regata. Ve la presento Enrico, Valerio, Gregorio, Alessia, Francesco, Riccardo, Rocco, Stella, Giulia. Ecco l’Osa Team Bug.
Renato, Marco e William, per capacità acquisite ed età raggiunta, sono passati ad un’altra avventura: l’Osa Team Laser. Entrano nel mondo adulto da campioni. Perché loro è il titolo, nazionale e zonale dell’universo Bug. Buon Vento ragazzi!
Ma torniamo ai nostri nani.
Enrico,Valerio, Gregorio, Alessia, Francesco sono esperti, per loro una nuova stagione di regate con alle spalle il proficuo lavoro dell’anno scorso. Li conoscete già, più volte hanno sporcato d’inchiostro queste pagine bianche con le loro avventure e conquiste. Ora è tempo di presentarvi i nuovi atleti. Giulia, ballerina di fisico, già danza la sua canzone sulle onde del lago; Stella, ormai per noi Stellina, si è conquistata il suo posto nell’universo e nei nostri cuori; Riccardo, ragazzino silenzioso che sotto alla frangia alla Capitan Harlock nasconde una mente capace di molto e Rocco il più piccolo, quaranta chili di sorriso, la pelle che si scotta anche al chiaro di Luna e la rara capacità di ricordare qualsiasi cosa gli venga spiegata anche a distanza di un anno.
Non ci sarebbe squadra se non ci fosse lago e sabato il Lago di Como ha lisciato le sue acque per lasciare che il lungo traino arrivasse velocemente sulle rive di Dongo; l’Osa scafo ha solcato quell’olio nel silenzio della mattina con nove barche al seguito e una ciurma ridente di ragazzini tutti in pettorina blu, perché sui petti abbiamo voluto portare le acque.
Sbarcati a Dongo, armate le barche, dopo qualche adempimento burocratico sono tutti di nuovo in acqua, ma il vento furfante è latitante, l’aria si scalda come in una giornata d’agosto ed i ragazzi sono tutti in tenuta invernale, non ci rimane altro che lasciar uscire la loro anima bambina ed il gommone diviene un tutt’uno con nove prue e nove poppe, una grande chiatta piatta che si trasforma in rampa di lancio per stratosferici tuffi, scherzi e battute. Ma qualcosa si muove, il vento si è svegliato con il mal di testa per il troppo calore e fa fatica ad entrare, le boe vengono comunque posate. I ragazzi scattano come molle sui loro bug, sulle loro facce vedi svanire la spensieratezza, le espressioni dei visi sono ora quelle di agonisti pronti a darsi battaglia. Ogni parte del corpo si allerta e i loro gesti diventano tecnici. Girano come mosche in attesa dei cinque minuti. Bandiera su. Riccardo, l’allenatore, ha un minuto per ascoltare le indicazioni dei ragazzi più grandi e poi chiamare la partenza definitiva. L’ordine ai grandi e’; “In comitato”. Ai nuovi, alla loro prima regata, dice:” voi partite dalla parte opposta alla calca”. Poi un ultimo occhio all’orizzonte; il vento è pigro, ancora tutto accoccolato nel suo tepore di letto, non vuole stirarsi. La regata parte, ma i grandi soffrono con questo vento a singhiozzi. All’arrivo si vede una pettorina blu è Riccardo, alla sua prima regata, che vince. Grande Riccardo hai stampato un ricordo indelebile nel tuo passato! Il vento si fa serio, si è decisamente svegliato e stirato! Richy, l’allenatore ricomincia il giro, ogni atleta prima della partenza ha un momento in esclusiva con l’allenatore; ad ognuno è chiesto qualcosa, ognuno ha il suo obbiettivo, a fianco all’obbiettivo comune di vincere. Richy chiama il Pin, la Breva ha ruotato. Si parte. Con questo vento si fa sentire l’esperienza. Valerio piazza una partenza perfetta, spettacolare e domina la regata dando mezzo lago al secondo. Anche l’ufficiale di regata viene a congratularsi con l’allenatore per i suoi ragazzi. Riccardo aspetta al traguardo ogni suo atleta; e di nuovo c’è un momento esclusivo per ognuno di loro dove pregi ed errori vengono elencati mentre le onde dondolano il lago. È l’ora della terza prova. Riccardo ascolta i ragazzi e poi conferma la tattica. La Breva è birichina, lei gira ancora più a sinistra. I campioncini si accaparrano ancora il Pin. Di nuovo Valerio parte alla grande e di nuovo chiude primo con una distanza abissale dal secondo. La giornata si chiude per riaprirsi Domenica. La Breva va a nanna tardi, ma riposa bene la notte, perché si presenta presto al mattino ed è già signora del luoghi. Tutti in acqua, oggi non si cincischia, ecco il suono dei cinque minuti, poi i quattro, Riccardo si zittisce; è vietato parlare. Un minuto. I ragazzi si schierano, ai venti secondi sono come cavalli imbizzarriti tenuti ai box, ai dieci cazzano e partono solcando le onde di questa bolina matura. Riccardo ha chiamato la partenza in Comitato, ma poi subito a sinistra perché il vento sta dando segnali di rotazione, i ragazzi devono guardare le ochette ed il tono più scuro del blu prima ancora di sentire la prua ruotare. Oggi è la giornata di Gregorio che pare di colpo padrone del campo dopo che stamattina Riccardo, a secco sulla lavagna usando i barchini a calamita, gli ha di nuovo spiegato come reagire alle rotazioni del vento. Chiuderà con due primi. Gregorio e Valerio, A e B, oppure 1 e 2, come li chiamiamo noi. Sempre insieme, fratelli anche nei risultati. La regata se la accaparrerà Gregorio per un punto, dopo un duello al traverso, di quelli all’ultimo sangue e degno di moto g.p., tra Valerio e Henry. Grande Gregorio! Ora lasciatemi raccontare di Giulia, la ballerina dell’acqua. Piazza un secondo dietro a Gregorio, di quelli indimenticabili, così perfetta nei movimenti, così elegante, così bella da guardare. Le chiediamo cosa ha pensato, lei dice: “ho seguito Valerio perché è bravo, ma poi ho visto che andava lungo così ho virato. Ecco l’atleta che pensa e agisce. Riccardino è quarto, silenzioso e preciso. Non posso non raccontare di Rocco, lui gareggia tra i piccoli, con la vela a penna tagliata. È l’ultimo giro di boa, da poppa deve strambare e poi orzare al traverso per l’ultimo stacchetto. Qualcosa va storto e scuffia, sbattendo la testa contro il boma. Richy si allerta, ma lascia all’atleta il tempo di reagire; incredibile, Rocco gira la barca alla velocità di un respiro, riesce a recuperarsi in velocità il cappellino che sta galleggiando e si lancia sull’avversario per riguadagnare la posizione perduta. Poi taglia il traguardo! È la sua prima regata, non sa come reagirà l’allenatore alla scuffia e lo guarda titubante, ma Riccardo è orgoglioso della sua reazione all’errore, e lo festeggia perché ha piazzato un bellissimo quinto posto. Rocco illumina il lago con il suo sorriso solare e rompe la Breva con la sua grassa risata, poi si lancia nel suo racconto della regata, quando di poppa ha superato un suo avversario. A fatica gli controlliamo che la testa sia intatta perché lui è così felice che non si ricorda nemmeno più della bomata che ha appena preso e non riesce a star fermo. Lasciamo la Breva regina per tornare a terra dove una pastasciuttata aspetta tutti gli atleti. Poi, a sera, il lago si lascerà fendere nuovamente dall’ Osa scafo, quando il gommone riporterà barche ed atleti in base a Dervio con un traino che a guardarlo dall’alto sembra un serpente sazio e silente.

…Ancora la squadra agonistica…

Eccola di nuovo in acqua la squadra Osa! Hanno appena finito il riscaldamento intorno al gommone, una partenza a coniglio riuscita perfetta ed e’ ora di lavorare sulla bolina. “Francy barca piatta”; “ Greg gentile con il timone, quando orzi lo devi accarezzare come se fosse il tuo gatto, quando puggi puoi essere più deciso”; “Vale sei troppo orzato vedi che la barca si pianta?”; “Rena vuoi un caffe’?”; “Marco non muovere la schiena”; “ Jessica cazza scotta”; “William vai bene così”; “Olli la base e’ troppo tesa lasca “. Ognuno riceve un’attenzione speciale. Oggi si guarda al particolare. Anche la poppa viene curata “peso avanti, voglio vedere le poppe fuori dall’acqua…Forza che con questo vento non c’è pericolo di scuffiare”. Ma il fischio da un nuovo comando e le barche si uniscono in una fila di lasco. Ora laschi e poppe si succedono intervallate dalle strambate a fischietto. E’ fondamentale capire quali mura tenere per avere la precedenza che ti fa passare e non incastrare con quelle vele tutte aperte. Acquaaa….Il fischio ripetuto richiama le barche: “dai forza partenze a due a due ogni minuto. Voglio vedere lo scatto … a sette secondi cazzo randa con questo vento, do il colpo e parto”….”non passate la linea”. “Ora partenze tutti assieme, do i due minuti, sincronizzare gli orologi.” “siete tutti fuori dalla linea” “ancora!” “Dai forza questa e’ una regata completa….due minuti!” le ore passano sono già cinque ininterrotte che i ragazzi lavorano. E’ ora di rientrare; Greg si porta a casa tutti i tre primi posti…oggi e’ decisamente stata la sua giornata. A terra dopo merenda si fa teoria alla lavagna e poi sulla vela a secco. Bisogna capire come si sposta il grasso in diverse condizioni di vento e cosa fare per non usare male la sua forza…in fondo Cunningam a Vang non sono mica lì di bellezza!