L’albero di Alfonso

Ci sono luoghi che hanno storie da raccontare; quella che segue me l’ha detta all’orecchio un grosso albero verde. Lui passa le sue giornate guardando il cielo che sposa l’acqua. Hanno gradazioni di blu diverse il cielo e l’acqua, cosi’, il vecchio albero riesce a riconoscerli anche quando si stringono forte, fusi nel loro amore. Ma ci sono giorni in cui il cielo e l’acqua si amano molto piu’ dolcemente e intensamente e dimenticano, presi come sono l’uno dall’altra, di accendere i propri toni di blu, cosi’, si presentano grigi al vecchio albero. Sono talmente fusi uno nell’altro che al testimone del loro amore non e’ piu’ dato capire la fine di Acqua dall’inizio di Cielo. Ora la leggenda racconta che il vecchio albero, quando i due amanti sono cosi’ profondamente presi, rubi un pochetto del loro amore e lo nasconda tra le sue foglie. Si sa che l’albero ha rubato l’amore della natura perché le sue foglie si appesantiscono e gli regalano una forma piu’ tonda e chiusa, quasi un abbraccio. Ora, sempre la leggenda narra che di notte l’albero liberi l’amore trattenuto nelle sue foglie donandolo a chi appoggiato al suo tronco contempli ciò che lui guarda ogni giorno. Dicono che siano sensazioni fortissime tanto da piegarti in due a tale punto che spesso le unghie si incastrano nella corteccia. Il vecchio fusto allora si mette a ridere per il solletico fatto dalle unghie incastrate. Chi prova quel tipo di amore protetto dalla chioma a forma di abbraccio poi si sente felice fin giu’ nel profondo delle sue viscere e non scorda piu’ ciò che li’ e’ accaduto a causa di un vecchio albero ladro di amore.