Andar per mare

Andar per mare e’ come entrare nell’oblio. Il mondo oltre il fasciame svanisce all’orizzonte. Le acque ti cullano rollando, incoscienti del tuo andare. La vita si restringe ai compagni del tuo viaggio, nati dall’abisso e sfuocati all’orizzonte. Tu stessa ti contrai per adattarti a quel mondo piccolo e ti dilati per affiancare l’infinito. E’ un gioco di equilibri estraneo ai punti fermi. Poi torni in terra d’uomo, c’e’ un attimo impreciso che ti dondola nel vento; poggiando i piedi fissi sai che il mare t’ha spostato l’ombelico passando per l’oblio.