Fate e legami carnali

Or dovete sapere che ier’altro era un giorno speciale alle Fate. Accade, infatti, che questi esseri alati si leghino carnalmente agli uomini. Quest’ultimi, ignari della loro reale natura, le trattano quali donne normali. Le Fate sono femmine, sono donne, ma non smettono mai di essere fate. Così a volte succede che qualcuno di questi carnali legami si rompa perché l’umano non riconosce il fatato. Nel mondo umano, quando qualcosa si rompe è un grande guaio, ma nel mondo fatato quando qualcosa si disfa incomincia la vita, quella nuova, diversa, che porta energia e rende giovani ancora. Ier’altro per le Fate era uno di quei giorni di inizio. Si riunirono tutte per celebrare l’addio carnale di Fata Terra ad uno degli esseri umani.

Per prima arrivò Fata Aria portando del caffè ghiacciato, poi arrivò Fata Valisi che accompagnava la sua grazia corporea con petali di rosa dai mille toni di rosso e di giallo. Poi arrivò Fata Vulcano. A voi ancora non è familiare Fata Vulcano, Lei è una Fata imponente, porta anche un soprannome, cosa rara tra le fate, la chiamano Astro perché risplende di forza brillante, che può lanciare all’intorno, e vi assicuro lo fa, colpendo chiunque abbia bisogno una scossa. Ma il cuore di Astro Vulcano è fatto di fuoco vitale, che la rende amata tra le Fate. Lei arrivava da un lungo viaggio, entrando si accorse che le scappava pipì e così salutò velocemente le Fate già giunte e si appartò. Quando una Fata va in bagno l’universo vicino si eclissa per darle privacy e così gli umani contemplano questi meravigliosi fenomeni astrali di lune e pianeti che spariscono lasciando il mondo nella fredda e tremolante luce bianca spettrale oppure totalmente al buio. Ier’altro non fu diverso.

Quando finalmente al mondo la luce tornò calda, le fate erano tutte pronte per celebrare l’evento.

Non sono incontri adatti ad occhio ed orecchio umano, perché le Fate allontanano il vecchio legame carnale per preparare il corpo al nuovo considerando il mondo degli uomini sola carne maschia. L’essere umano si offenderebbe a sentire tali parole rivolte verso di sè. Per le Fate, però, è un processo normale di rinnovamento. Per ricordare a se stesse la loro essenziale natura, le Fate incaricano una di loro di non partecipare completamente al rito, ma di tenersi un poco in disparte e rammentare con parole e sguardi che il mondo fatato è altro. Questa volta toccò a Fata Valisi essere la sentinella dei valori alti. E lei lo face con la grazia e la gentilezza che le appartengono.

Fata Aria, Fata Terra e Fata Astro Vulcano si immersero nella carne maschia e la morsicarono riempiendosi i sensi. Ogni umano toccato dal loro morso, ignaro, sentì nell’animo d’essere oggetto, ma nulla potè per cambiare il suo stato perché la forza maschia soccombe a quella fatata. Assieme rinnovarono il corpo di Fata Terra così da essere pronto per nuove unioni. Scamparono al massacro solo gli amanti ancora amati da grande amore, ma il resto del mondo maschio fu triturato nel fisico e nell’anima; non uno si salvò. Così si usa tra Fate per dire addio ai legami carnali. Poi venne il momento di aprire Fata Terra al nuovo e siccome erano Fata Aria e Fata Vulcano a serbare in cuore un amante amato da grande amore, iniziarono a cantare il loro legame d’amore e la carne maschia lasciò spazio alla carne amata. I toni si placcarono e sul volto delle Fate s’accesero sguardi d’amore. Raccontando la forza e la purezza di tali unioni le Fate chiamano il nuovo che deve accadere.

Ora Fata Terra era pronta di nuovo, pulita nell’animo e piena di vita. Così tutte le Fate, baciate le guance, si sono disperse nell’aria frizzante del cielo notturno. Il mondo ha sussultato quando le Fate sono passate; l’avete sentito?