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Fata Fuoco si è ammalata

Fata Fuoco si e’ ammalata. Ha preso un male umano. Se ne e’ accorta un giorno incendiando un campo di tulipani. Si e’ sentita pesante che quasi cadeva dal cielo. L’occhio di Fata ha allora guardato dentro il suo corpo umano ed il verdetto fu presto fatto. Quando le Fate si ammalano di mali umani la cosa rara e’ che ciò che e’ dentro di loro diventa piu’ grande. Fata Fuoco era profondamente felice incendiando quel campo rosso, giallo e marrone; si sentiva libera e bella. Tutto ciò e’ stato cosi’ ampliato dal male umano e lei ora si trova a volare piu’ potente di prima anche se ogni tanto cade dal cielo per via del male e deve con attenzione evitare di finire bruciata dal proprio fuoco. Fata Aria passando per caso di fianco a Fata Fuoco ha sentito vibrare le proprie ali e cosi’ ha capito cosa capitava all’amica. Allora Aria si e’ messa a sbuffare per spegnere il fuoco fatato e lasciare che l’amica malata potesse cadere senza bruciare. Volete sapere delle altre Fate? Valisi e’ lontana dal mondo fatato, forse si e’ persa e Fata Acqua non vola piu’ presa com’è dal suo amore umano. Fata Vulcano, che e’ la piu’ giovane, non ama vedere bruciare nel proprio fuoco la Fata malata e cosi’ reagisce ruggendo e roboando tanto forte che l’altra sera ha spento il cielo di tre città oscurandolo di lacrime nere. Le Fate più esperte, invece, sanno che il corpo umano ammalato andrà aggiustato e per quello ci vorrà tempo, loro intanto, a notte fonda, si troveranno velate e agghindate per festeggiare lo stato nuovo di Fata Fuoco che sprizza amore, bellezza e felicità in cascata tanto ne e’ piena. Quando ciò accade e’ un poco Natale nel mondo di carne perché’ ognuno riceve in regalo quell’acqua fatata e diventa un poco piu’ se’. Se tu umano vorrai poi guardare ai piedi di quella cascata ti accorgerai che un’ Ortensia e’ fiorita.

Il volo lontano

Stasera vi racconto del viaggio di Fata Acqua e Valisi, è un viaggio di fate e non ci appartiene; però a me è caduto in mano mentre scorrevo tra i libri le dita. Queste due fate, dai tratti dolci, ma volitivi si sono unite in ciò che nel mondo fatato è chiamato il Volo Lontano. Ogni essere alato lo affronta almeno una volta nella propria vita. Loro hanno deciso di farlo assieme. Si assomigliano queste due fate ed hanno destini vicini; così stanno attaccate per darsi forza. Ora dovete sapere che il Volo Lontano è impegnativo alla fate ed ucciderebbe qualsiasi mortale cercasse di farlo. Il Volo Lontano implica sentire ciò che è fuori dentro senza alcun filtro. Vi faccio un esempio: se fuori piove una fata in Viaggio Lontano non riesce più a capire se piove dentro o fuori di lei. È un esperienza difficilissima per questi esseri così speciali perché il loro mondo è un mondo vario e composto da tante estensioni così quando invece esso si appiattisce ad un’unica esperienza alle fate pare dover morire. Ma è anche fondamentale perché questo è l’unico modo per dare alle fate il potere che nasce dal viaggiare in mondi diversi. Nel Volo Lontano ogni fata deve trovare la forza con la quale cambiare il dentro uguale al fuori in quel mondo colorato e vario che in realtà le appartiene. Questa è la forza propulsiva che le permette poi di viaggiare di qua e di là tra i mondi reali. Quando una fata riesce a vincere se stessa facendo esplodere tutte quelle dimensioni che ha dentro e fuori da sé, il mondo fatato si inchina all’impresa e regala alla fata il contenitore per portare sempre con sé l’energia di tale impresa. È una semplice bacchetta di legno, a volte una stellina le adorna la punta. Sono semplici le fate anche se tanto potenti. Ecco che oggi Fata Aria e Valisi sono in viaggio a cercare la loro forza. Tutte le altre fate si tengono lontane perché è loro vietato avvicinare una fata in Viaggio Lontano, ma i loro occhi sono puntati sulle due amiche. Ogni fata sostiene l’altra guardandola, a volte semplicemente pensandola, è uno dei loro tanti poteri. Io, in realtà, credo di aver visto Fata Fuoco, Fata Aria e Astro Vulcano volare nervose attorno alla casa delle Dame Sul Lago in attesa di notizie da parte delle due Fate in viaggio. Loro aspettano che il Viaggio Lontano finisca e Fata Acqua assieme a Valisi riportino a casa le loro nuove bacchette.

Fata Terra beata

Ho incrociato per coincidenza Fata Terra. Era beata! Io mi sono un poco stupita perché Fata Terra beata non l’avevo mai vista. L’ho vista volare radente e sconquassare le viscere umane, oppure regalare fuochi vitali, l’ho pure vista volteare infuriata ed imbizzarrita arrotolando un pezzo di mondo con dentro me, ma vederla beata è veramente cosa diversa.

Avete presente la delicatezza di una piccola piuma bianca portata dal vento in una giornata di blu sereno? E riuscite a riportare nel corpo la sensazione provata nel vivere il vostro istante perfetto; quello dove tutto è al suo posto e nulla è fuori di posto? Ecco Fata Terra beata è l’insieme di queste due cose. L’ho vista gongolarsi cadendo nell’aria sopra alla foresta australiana, là nella regione del Queensland, dove la terra s’arresta di colpo mentre il controluce del tramonto brucia quell’infinito di alberi e verde. In quel luogo, a me pareva pure di sentire i pappagalli cantare tanto lei beatamente cascava. Quando si accorse della mia presenza furtiva dentro al suo mondo mi parlò. “Che fai tu qui essere umano? Questo non è il tuo posto!” Così le risposi: “Lo so Fata Terra, perdona la mia intrusione, ma ho sentito il tuo senso beato e non ho potuto non corrergli dietro e qui mi sono poi ritrovata.” “E ora cosa pensi di fare?” mi restituì. “Vorrei poterti chiedere cosa ti è accaduto da renderti così compiutamente beata” io le risposi. “E’ un segreto di fata!” mi disse guardandomi dritto da sotto ai suoi riccioli. Poi il suo viso si aprì nel sorriso di chi sa di aver combinato qualcosa e la sua voce intonò: “ Stavo facendomi un giro dentro al mio animo umano, quello che sta dentro al corpo che uso nel vostro mondo; volevo giocare a nascondino con le sue emozioni ed i suoi sentimenti. Giocando, ho stanato la rabbia più nera, rincorso l’innamoramento che brucia e portato a toppa l’amore profondo un paio di volte, ma sono stata battuta in velocità da gelosia e gratitudine perché sono incredibilmente veloci. Tu sai, vero, che le fate possono decidere di respirare dentro a se stesse ogni sfumatura dell’animo e del corpo umano? Dunque, ti stavo dicendo, finito il gioco, stanchi e sudati com’eravamo, io, emozioni e sentimenti abbiamo deciso di andare a prendere un the tutti assieme.  Bene, intanto che uscivo dal mio corpo umano, accompagnata dalla vostra parte mutevole, ho toccato per sbaglio una leva; penso che fossi dentro al cervello, ma non sono poi tanto sicura del luogo. Non ho fatto apposta, sono stata sbadata, ma ormai ciò che era fatto, era fatto; e così aspettai per vedere il danno compiuto. Ma con mio enorme stupore scoprì che la leva spostata mi rese beata. Allora mi incuriosì e volli vedere cosa era successo al mio essere umano, lasciai i miei compagni di gioco ancora intenti a bersi il the e tornai sui miei passi. La leva governava una grossa tenda ed io l’avevo per sbaglio aperta; così io, fatta umana, riuscii a vedere me fata, emozioni e sentimenti uscire da me. All’iniziò la me umana non ci badò, ma poi si rese conto che allora lei non era la rabbia, nè l’innamoramento né nessuna delle emozioni e dei sentimenti che in quel momento si stavano bevendo il the là fuori assieme a me. Nei miei panni umani, mi sentii gongolare beata nell’idea, per esempio, che io non ero amore, ma, sì, l’amore era me ed io lo potevo guardare mentre se ne stava tranquillo al bar a bere il suo the. In quel momento preciso capii che essere o non essere non è il problema, perché gli esseri umani sono e non sono congiuntamente, dormono, ma non sono il sonno, amano, ma non sono quell’amore, lavorano, ma non sono la professione e via via così. Pensato questo , la mia umanità si sentì beata e leggera. Era così bella quella sensazione che me la sono portata nel mondo fatato che tu hai trovato.” Io timidamente le chiesi cosa era successo alla sua parte umana rimasta senza emozione. Lei mi rispose: “ Lei ora sa di essere senza essere; lei sa di essere beata senza beatitudine e di non essere beatitudine quando è beata. Le ho regalato il senso d’umano.” Non mi parlò più, ma continuò a volteggiare leggera e beata su quella natura incontaminata.

Fata Astro Vulcano

Or vi voglio raccontare di Fata Astro Vulcano. Lei ha il fuoco che le ribolle dentro; esso è il fluido che scorre nelle sue vene. Ma il fuoco non scorre solo dentro di lei, arrossandole le guance; il fuoco è anche il suo propulsore e così lei attraversa, risplendente, la volta celeste più velocemente di ogni altro essere fatato.
Il fuoco è un propulsore potente e Astro Vulcano lo usa in ogni cosa. Ma non dovete pensare che Astro Vulcano nel mondo umano sia solo forza ed energia, nel mondo umano Astro Vulcano è una delicata porcellana sensibile ai movimenti, soprattutto quelli causati dagli esseri umani. È sensibile proprio perché dentro le scorre tale fluido vitale che non è liquido; così, ad ogni movimento, al fluido non liquido si imprime una forma e Astro Vulcano è così obbligata a guardarsi dentro ogni volta per capire se le piace la forma che le è stata impressa prima che il magma diventi roccia porcellanata. Se non le piace attiva il suo propulsore e volando annulla quelle forme fastidiose, aumentando a tal punto la sua temperatura che il mondo la ammira chiamandola stella cadente. Ma non è una stella cadente, quella che gli umani guardano con il naso all’in su; è Astro Vulcano che sta recuperando la sua forma di Fata. È successo che un uomo bello cercò di conquistarla; lo fece imprimendole nelle carni fatate la sua propria forma. Cercò di ritagliarla per sedercisi comodo pensando di avere a che fare con carni umane, non sapendo che invece lui si era imbattuto in carni fatate, nutrite dal fuoco. Astro Vulcano si accorse di questa nuova forma creata in lei dall’amato e non le piacque per nulla. Allora si scrollò, si girò su se stessa, roteò, rimbalzò tra il Sole e la Luna un paio di volte finchè tornò ad assumere la sua forma fatata. Il bell’uomo si spaventò di tutto quello sconquasso ed arretrò nascondendosi perché a lui era ignoto il modo di lei. Fata Astro Vulcano, nella sua forma più smagliante di Fata, allora, rallentò e si avvicinò a lui con molta gentilezza. Lo prese per mano e gli soffiò nell’orecchio un pensiero d’amore. Ovviamente, venendo da Astro Vulcano era un pensiero infuocato che scaldò le sue fantasie. Chissà cosa gli sussurrò, ma lui divenne ancora più bello. Uscì dal suo nascondiglio perché aveva capito che lei era un dono raro, da non temere; capì che non poteva compararla con altre perché come lei non ce ne era. Avete mai sentito di donne che sussurrano pensieri infuocati dopo aver rimbalzato tra Sole e Luna? Astro Vulcano continuò con la sua vita di Fata Infuocata andando a trovare il bell’uomo di tanto in tanto. Lui non invecchiò mai, perché lei un giorno lontano gli sussurrò all’orecchio pensieri di vita. Rimasero amanti, sapendo lui che era impossibile contenere un vulcano e tenere fermo un astro; sapendo lei che quell’uomo bello era fatto di carne umana che si bruciava se esposta troppo al calore.
Fu una vita lunga la loro, ove ognuno visse con pienezza se stesso, ma fu anche una vita fatta di intensi incontri nei quali si fondevano tra loro; quelli erano incontri di carne e di fuoco.

Fate e legami carnali

Or dovete sapere che ier’altro era un giorno speciale alle Fate. Accade, infatti, che questi esseri alati si leghino carnalmente agli uomini. Quest’ultimi, ignari della loro reale natura, le trattano quali donne normali. Le Fate sono femmine, sono donne, ma non smettono mai di essere fate. Così a volte succede che qualcuno di questi carnali legami si rompa perché l’umano non riconosce il fatato. Nel mondo umano, quando qualcosa si rompe è un grande guaio, ma nel mondo fatato quando qualcosa si disfa incomincia la vita, quella nuova, diversa, che porta energia e rende giovani ancora. Ier’altro per le Fate era uno di quei giorni di inizio. Si riunirono tutte per celebrare l’addio carnale di Fata Terra ad uno degli esseri umani.

Per prima arrivò Fata Aria portando del caffè ghiacciato, poi arrivò Fata Valisi che accompagnava la sua grazia corporea con petali di rosa dai mille toni di rosso e di giallo. Poi arrivò Fata Vulcano. A voi ancora non è familiare Fata Vulcano, Lei è una Fata imponente, porta anche un soprannome, cosa rara tra le fate, la chiamano Astro perché risplende di forza brillante, che può lanciare all’intorno, e vi assicuro lo fa, colpendo chiunque abbia bisogno una scossa. Ma il cuore di Astro Vulcano è fatto di fuoco vitale, che la rende amata tra le Fate. Lei arrivava da un lungo viaggio, entrando si accorse che le scappava pipì e così salutò velocemente le Fate già giunte e si appartò. Quando una Fata va in bagno l’universo vicino si eclissa per darle privacy e così gli umani contemplano questi meravigliosi fenomeni astrali di lune e pianeti che spariscono lasciando il mondo nella fredda e tremolante luce bianca spettrale oppure totalmente al buio. Ier’altro non fu diverso.

Quando finalmente al mondo la luce tornò calda, le fate erano tutte pronte per celebrare l’evento.

Non sono incontri adatti ad occhio ed orecchio umano, perché le Fate allontanano il vecchio legame carnale per preparare il corpo al nuovo considerando il mondo degli uomini sola carne maschia. L’essere umano si offenderebbe a sentire tali parole rivolte verso di sè. Per le Fate, però, è un processo normale di rinnovamento. Per ricordare a se stesse la loro essenziale natura, le Fate incaricano una di loro di non partecipare completamente al rito, ma di tenersi un poco in disparte e rammentare con parole e sguardi che il mondo fatato è altro. Questa volta toccò a Fata Valisi essere la sentinella dei valori alti. E lei lo face con la grazia e la gentilezza che le appartengono.

Fata Aria, Fata Terra e Fata Astro Vulcano si immersero nella carne maschia e la morsicarono riempiendosi i sensi. Ogni umano toccato dal loro morso, ignaro, sentì nell’animo d’essere oggetto, ma nulla potè per cambiare il suo stato perché la forza maschia soccombe a quella fatata. Assieme rinnovarono il corpo di Fata Terra così da essere pronto per nuove unioni. Scamparono al massacro solo gli amanti ancora amati da grande amore, ma il resto del mondo maschio fu triturato nel fisico e nell’anima; non uno si salvò. Così si usa tra Fate per dire addio ai legami carnali. Poi venne il momento di aprire Fata Terra al nuovo e siccome erano Fata Aria e Fata Vulcano a serbare in cuore un amante amato da grande amore, iniziarono a cantare il loro legame d’amore e la carne maschia lasciò spazio alla carne amata. I toni si placcarono e sul volto delle Fate s’accesero sguardi d’amore. Raccontando la forza e la purezza di tali unioni le Fate chiamano il nuovo che deve accadere.

Ora Fata Terra era pronta di nuovo, pulita nell’animo e piena di vita. Così tutte le Fate, baciate le guance, si sono disperse nell’aria frizzante del cielo notturno. Il mondo ha sussultato quando le Fate sono passate; l’avete sentito?